Veteran Car Club “Enrico Bernardi” Verona

Ci sono patiti di calcio, basket, sci e tanti altri sport ma sono molti pure gli appassionati di auto e tra questi, sempre più, quelli di auto storiche.

Tutto il mondo dell’auto ha un comune denominatore che corrisponde al nome di Enrico Bernardi (1841/1919), ingegnere nato a Verona e pioniere del motore a scoppio funzionante a benzina. Un doveroso cenno va anche agli altri ingegneri che anticiparono i tempi studiando la realizzazione di motori a 4 tempi: Felice Matteucci (1808/1891) e August Otto (1831/1891). Nel 1863 il prof. Bernardi si laureò all’università di Padova e nel 1879 vinse il concorso per la cattedra di macchine dell’Ateneo, potendo così, oltre all’insegnamento, dedicarsi maggiormente allo studio di motori a scoppio azionati dai vapori della benzina. Nel 1880 costruì un piccolo motore per la macchina da cucire della figlia Pia che prenderà appunto il nome di “motrice Pia” mentre nel 1884, dopo aver ottenuto il brevetto industriale per il motore a scoppio (1882) costruì un triciclo in legno con motore per il figlio Lauro. Tutto questo lo portò alla realizzazione di una vettura con caratteristiche innovative per l’epoca:leggerezza, stabilità nelle curve, ammortizzazione e dirigibilità. Inventò e realizzò uno sterzo corretto, eliminando lo strisciamento e poi aggiornò filtro dell’aria, frizione, cambio, freno e altro ancora. Nel 1900 iniziò la costruzione di motori per auto da corsa, (alcuni modelli di queste vetture si possono tutt’ora ammirare nei musei), ma non si accontentò e, per migliorare le prestazioni dei motori, modificò il ciclo di apertura della valvola di aspirazione ritardandone la chiusura e anticipando l’apertura di quella di scarico. Oggi questi accorgimenti faranno sorridere o sembrare banali, ma dobbiamo cercare di immedesimarci in un momento storico in cui gli agricoltori usavano i buoi per trainare l’aratro, le signore si beavano sopra carrozze trainate dai cavalli e, i più avveniristici, pedalavano biciclette senza sterzo procedendo o
dritti o…dritti!
La storia continua e nel 1964 venne costituito il V.C.C.V. (Veteran Car Club Verona) grazie a un gruppo di appassionati di vetture d’epoca e al dr. Umberto Peretti Colò, allora presidente, ritenendo opportuno che la città dovesse avere dei “custodi” di questi “tesori” a motore. Non possiamo certo dimenticare che a Verona è conservata la prima vettura funzionante a benzina della storia dell’automobile esposta attualmente presso l’ACI di Verona. Nei primi anni ’70 il Sodalizio venne intitolato all’ingegner Bernardi
con la sigla “V.C.C.E.B.” (Veteran Car Club Enrico Bernardi) diventando un importante movimento grazie all’organizzazione di mostre, riunioni culturali, ricerche storiche, esposizioni, borse scambio e gare anche di carattere Nazionale. Avvicinandosi ai nostri tempi, e precisamente nel 1985, viene eletto presidente l’industriale Luciano Nicolis che nel 2000 inaugurò, a Villafranca di Verona, il “Museo Nicolis” inserendo al secondo piano dello stesso la sede del Club tutt’ora presente.

Dopo la Sua scomparsa (2012) la gestione del Club è passata alla figlia Silvia Nicolis e ad Arcadio Cordioli,
mentre per il periodo 2022/2025, in seguito all’Assemblea Elettiva di fine 2021, il nuovo direttivo è composto da: Presidente Giorgio Bondioli, Vice presidenti Roberto Gerosa e Flavio Padovani, Consiglieri Silvano Bissoli, Angelo Di Leone, Manuele Molinari e Lamberto Pagliaro.
Il Club è uno dei tanti federati A.S.I. ossia Automotoclub Storico Italiano, ente no-profit con sede a Torino alla cui presidenza risiede ora il veronese dr. Alberto Scuro, già Vice presidente del “VCC E. Bernardi Verona”.

In un mercato dove le auto diventano e diventeranno, per forme esterne, per elettronica sempre più sofisticata, per nuovi carburanti, sempre più simili, la presenza di questi Club mantiene viva la memoria di vetture storiche e la genialità dei nostri predecessori. All’interno del Club veronese ci sono appassionati di tutte le età che si occupano di eventi, restauri, pratiche per usufruire di agevolazioni fiscali e assicurative e per fornire ogni assistenza ai Soci. Non va poi dimenticato che durante le manifestazioni le auto sfilano
come musei viaggianti, ricordando ai sempre innumerevoli spettatori come, un tempo, i diversi designer progettavano le carrozzerie con forme a volte accattivanti ed i vari elaboratori modificavano, con attrezzature non certo paragonabili alle attuali, alcuni motori di serie, per clienti sportivi o per piloti pronti a scendere in pista.
RG